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 Questa del 2018 è la seconda edizione dei Campionati junior che mateinitaly organizza con la collaborazione del Centro PRISTEM dell’Università Bocconi e del Centro “matematita” dell’Università degli Studi di Milano. Il Centro PRISTEM, in particolare, organizza dal 1994 i “Campionati internazionali di Giochi matematici” (ai quali si sono poi aggiunti i “Giochi d’autunno”, la “Gara a squadre” e i “Giochi di Rosi”), ma tradizionalmente l’edizione italiana dei “Campionati” riguarda soltanto le scuole secondarie di primo e secondo grado, con le categorie C1 (I e II secondaria di primo grado), C2 (III secondaria di primo grado e I secondaria di secondo grado), L1 (II, III e IV secondaria di secondo grado), L2 (V secondaria di secondo grado e primo biennio universitario), (oltre agli “adulti” che confluiscono nella categoria GP). Non ci sono dunque le scuole primarie.

Referente d'Istituto prof. Pasquale Greco - Sec. I grado Praja a Mare e San NicolaA.

Graduatorie Gare di Matematica Junior 2018

BOCCONI 

 

 

Il perché di questi giochi

Che i giochi siano un veicolo importante per aiutarci a portare l’attenzione degli studenti sulle questioni matematiche è chiaro a chiunque si sia trovato a insegnare matematica in un qualunque ordine di scuola, ma è vero soprattutto per chi lavora con i bambini della scuola primaria che da sempre giocando imparano a “risolvere problemi”, cioè a fare proprio quello che la matematica prevede.
Ci sono alcuni bambini per i quali la competizione con se stessi o con altri, che è intrinseca al gioco, è un fattore respingente che crea ansia e non induce il piacere della sfida e della conquista. Ci sono altri bambini, invece, che, davanti a una sfida, esprimono il meglio delle proprie capacità. Agli uni e agli altri abbiamo, come docenti, il compito di insegnare come gestire in modo proficuo il momento del confronto, senza timore e senza prevaricazioni.
I Campionati junior vogliono offrire un’occasione “protetta” in cui i nostri allievi possano mettersi alla prova e cercare di misurare le proprie attitudini contando sul nostro sostegno e sulla nostra complicità. Naturalmente, il nostro giudizio delle loro capacità non dipenderà da come si classificheranno nei Campionati ma da come affronteranno anche questo “lavoro”.
Se qualcuno che non se l’aspettava scoprirà di essere bravo a fare i giochi, noi avremo guadagnato un allievo più attento e disposto anche a sopportare la routine dell’addestramento e delle tecniche. Ma l’esperienza dei giochi sarà stata utile anche per quei bambini che in classe trovano tutto troppo facile e nei giochi troveranno invece un po’ di pane per i loro denti.  I giochi che i Campionati propongono non saranno infatti esercizi standard, ma cercheranno, in termini molto semplici, di stupire e di proporre domande impreviste, di incuriosire e di intrigare.
È vero infatti, come scriveva Polya nel 1945, che “Una grande scoperta risolve un grande problema, ma c’è una briciola di scoperta nella soluzione di qualsiasi problema. Il tuo problema può essere semplice, ma se mette alla prova la tua curiosità e mette in gioco le tue capacità di invenzione, e se tu lo risolvi con i tuoi mezzi, puoi provare la tensione e il trionfo della scoperta. Queste esperienze possono creare un gusto per il lavoro intellettuale e lasciare la loro impronta sulla mente e sul carattere per tutta la vita.”.
E di “amici della matematica”, della fantasia e della razionalità che questa scienza porta con sé, la difficile società in cui viviamo ha un gran bisogno…

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